Muncher Romedio

  • Corte de' Frati (CR), 21 luglio 1874 - Cremona, 1949
  • Figlio di Alessandro (d'origine trentina, suonatore di flicorno e vice maestro della banda di Corte de' Frati) e Cesira Betri, fu uno dei primi allievi della Scuola d'arte e scultura "Ala Ponzone" di Cremona, dove si diplomò nella sezione intagliatori nel 1891 e fu subito assunto come apprendista intagliatore-ebanista presso la bottega di Via Passeggio di Luigi Guastalli. Dal 1893 al 1896 fu assistente di laboratorio (lavorazione del legno) della Scuola Ala Ponzone ed aprì una propria officina d'intaglio. Dal 1899 al 1917 lavorò nell'Officina Claudio Monteverdi di Aristide Cavalli, e fu richiamo alle armi nel 1917, assegnato sino alla fine di febbraio del 1919 all'Officina aeronautica Caproni di Talledo (Milano). Dal 1919 fu direttore della Liuteria Bottali Roth & Pelitti di Piazza Andrea Doria a Milano, ma tornò a Cremona entro la fine del 1920, dove aprì un proprio laboratorio di liuteria in Via Prato (attualmente Via Bonomelli), lavorando ancora per la ditta Bottali Roth sino alla sua chiusura nel 1923, poi producendo sino alla morte strumenti musicali in proprio, nei quali pose la proprie etichetta, salvo che in alcuni violini che ritenuti modesti che firmò sul tallone interno del manico. Produsse circa 250 violini, una decina di viole, circa 25 violoncelli, una decina di contrabbassi e una dozzina di chitarre. Preferì i modelli Stradivari dell'ultimo periodo e Guarneri del Gesù, ma costruì anche dei modelli Stradivari amatizzati. Un lucidatore di mobili, che aveva ottant'anni nel 1900, gli insegno a verniciare come facevano i vecchi liutai; per i suoi strumenti utilizzò preferibilmente la vernice a olio giallo-arancio o rosiccia, ma a richiesta anche rosso bruna; ne stendeva sino a 20 mani, un al giorno d'inverno, una a giorno - ma anche due - d'estate perché non si essiccasse completamente, perché altrimenti le successive mani non si sarebbero amalgamate. Restaurò qualche strumento antico, fra i quali l'Amati del violinista Andrea Calamani. Nel 1937 risiedeva in via Gorizia e nel 1949 gli fu assegnato un premio postumo alla Mostra-concorso di liuteria contemporanea di Cremona per un quartetto presentato dai famigliari.

creato:giovedì 8 marzo 2012
modificato:venerdì 30 giugno 2017