1637 - Lettera di risposta da Venezia di padre Fulgenzio Micanzio a Galileo Galilei a Arcetri

Nella lettera di legge fra l'altro:

"Per il violino, che desidera nel passare di qua il Signor suo nipote, ho trattato col maestro de' concerti di S. Marco, il quale mi ha detto, che quelli di Brescia è facil cosa averne, me che di quelli di Cremona sono incomparabilmente li migliori, anzi che portano il non plus ultra, ed ha ordinato col mezzo del Signor Monteverdi, maestro di cappella di S. Marco, che ne faccia venire uno col mezzo di suo nipote,* che è in Cremona, di onde è nativo; la differenza del prezzo mostra la perfezione, perchè quelli di Cremona costano ducatoni dodici l'uno almanco,** ove gli altri meno di quattro, e credo che servendo il Signore suo nipote l'Altezza di Baviera, avrà caro quello che si è ordinato che si mandi a Venezia quanto rpima."

* A Cremona abitava in quel tempo nella casa di Monteverdi, non il nipote, bensì il figlio Massimiliano, medico laureato all'Università di Bologna e iscritto nel Collegio dei ficici di Mantova.

** Il prezzo si riferiva probabilmente ad un violino del miglio liutaio operante a Cremona a quella data, cioè Nicolò Amati.

  • 1637, 5 Dicembre, Venezia
  • Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Manoscritti Galileiani 94, c. 65 r
  • Le opere di Galileo Galilei, tTomo X, 1853, pp. 245-46

creato:martedì 11 ottobre 2022
modificato:martedì 11 ottobre 2022