7. Un inventario del 1896 della Collezione Salabue-Dalla Valle

Alla morte del padre Giuseppe Rolando (22 febbraio 1891), il marchese Alessandro dalla Valle (1849-1905) ereditò la Collezione liutaria di Ignazio Alessandro Cozio di Salabue (1755-1840) e cinque anni dopo cercò di venderla negli Stati Uniti incaricando l’antiquario di Roma Godfrey Kopp, che aveva la sua Galleria d’antichità in piazza Navona.

L’informazione, data da Stewart Pollens nel 2010 (Stradivari, Cambridge UP, p. 60),[1] ha rivelato l’esistenza al Metropolitan Museum of art di New della lettera del 25 novembre 1886 inviata dall’antiquario di Roma alla signora (sic) John Crosby Brown di Brighthurst, Orange Mountain, New Jersey York.[2]

Il destinatario della lettera corrisponde però al banchiere John Crosby Brown, socio della banca d’investimenti Brown Bros. & Co. di New York, che era il marito di Mary Elizabeth Adams Brown (1842 - 1918), rinomata scrittrice e collezionista, famosa per la sua collezione di strumenti musicali che – con intitolazione al marito – donò al Metropolitan Museum of Art a iniziare dal 1884, con 44 strumenti, e con la clausola che lei e il figlio potessero continuare ad aggiungere e sostituire articoli con oggetti di pari importanza ma di qualità superiore. La collezione venne infatti arricchita in seguito con strumenti etnici provenienti dall’Estremo Oriente, dal Medio Oriente, dall’Africa e dalle isole del Pacifico. Quando Mary Adams morì, la collezione occupava 5 sale del Metropolitan Museum con più di 3000 pezzi e, alla morte del figlio, il numero era salito a 4000.

Evidentemente, la proposta dell’antiquario di Roma, che si rivolgeva al suo interlocutore con il termine ‘Signora’, non era indirizzata a John Crosby Brown ma alla moglie Mary, la quale non accettò l’offerta della Collezione Salabue, che rimase perciò alla famiglia Dalla Valle sino alla vendita fatta nel 1920 a Giuseppe Fiorini.

Non menzionato da Pollens, allegato alla lettera c’è un “elenco descrittivo” della Collezione Dalla Valle, alquanto sommario ma comunque importante perché, né al momento della cessione a Giuseppe Fiorini nel 1920, né quando questi la cedette al Comune di Cremona nel 1930, fu accompagnata da un inventario specifico e quello del 1896 rappresenta perciò una fonte essenziale che, incrociata con la documentazione già nota, può contribuire agli studi, sia della collezione dei cimeli stradivariani, sia del Carteggio Cozio di Salabue, anche se alcuni oggetti sono difficili da identificare.

Il contenuto delle due pagine della lettera, liberamente tradotta dall’inglese, è il seguente:

«Godfrey Kopp                                                                                   20, Piazza di Spagna

Tableaux, Marbres, Bronzes                                                                Rome, 25 Nov 1896

Galleries privées d’Antiquites

Commission & Exportation.

 

Signora John Crosby Brown

       Brighthurst

             Orange, N J

 

Signora,

           qualche tempo fa ho ricevuto una lettera dal Signor Thatcher M. Adams, in cui mi chiedeva di inviarLe alcuni particolari sugli utensili usati da Stradivari per la fabbricazione dei suoi celebri strumenti, oltre che di altri preziosi strumenti autentici.

Mi rammarico del fatto che, a causa della mia assenza da Roma, la mia risposta arrivi con tanto ritardo e ora accludo un elenco descrittivo separato. Mi permetto di farle notare che l'attuale proprietario degli utensili può fornire ogni garanzia circa la loro autenticità, essendo in possesso della ricevuta per gli stessi utensili, rilasciata dal figlio di Stradivari che li ha venduti.

Il prezzo dell’intera collezione è di 50.000 dollari.

I prezzi per i singoli violini non sono ancora fissati, ma posso farglielo sapere, se lo desidera.

La prego di notare che mi viene dato incarico di vendere, oltre a questi, un "Terzetto" di Stradivari [p. 2] composto da 2 Violini e una Viola realizzati per il Duca di Parma, con Documenti e una pergamena originale che provano la loro donazione.

Questi tre strumenti sono in ottimo stato di conservazione. Ogni violino reca la firma di Stradivari, il suo monogramma e il numero del violino, mentre lo stemma del Duca e la data sono incisi sull' [decorazione in] avorio della tastiera.

Il prezzo di questi tre strumenti è di 20.000 dollari.

Sarò lieto di fornirLe ogni ulteriore dettaglio che Lei desideri avere su di essi e ci tengo a informarLa che non sono mai stati offerti in vendita a nessun altro prima d'ora.

Tutti questi oggetti sono degni della Sua attenzione e arricchirebbero molto la Sua famosa collezione.

Le sarò grato per una rapida risposta in modo che, nel caso in cui Lei non sia interessata all’acquisto, io possa offrirli altrove.

Nel caso in cui Lei desideri ulteriori strumenti o altri oggetti per completare la Sua collezione, sarei molto lieto di provare a rintracciarli per Lei.                                                                                                                                                                   

         La saluto, signora                                                                                                           

        Molto rispettosamente                                                                                                                

        Godfrey Kopp

Seguono le 8 pagine dell’inventario:

Sigle per i cimeli: MS = Museo Stradivariano, ora al Museo del Violino di Cremona; Ms. Cozio 94/ = Manoscritti Cozio, ora alla Biblioteca Statale e Libreria Civica di Cremona.[3]

[p. 3]

Articoli professionali già appartenenti al celebre Antonio Stradivari e venduti da suo figlio Paolo, come può essere dimostrato dalle sue lettere originali.

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                        Forme di legno

N° 1.                Forma del 20 Settembre 1703 [MS 39][4]

     2                      “     “   4 Ottobre 1690 per Viola costruita per il Gran Principe di Toscana (Firenze) [MS 229 ?]

     3                      “   “   9 Novembre 1691 [MS 28][5]

     4                      “       (senza data)

     5                      “   “ 25 Febbraio 1705 [MS 44][6]

     6                      “   “ 6 Dicembre 1692 (riprodotta nel 1736 all’età di 92 anni) [MS 38][7]

     7                 ….”   “ 3 Giugno 1692 [MS 33][8]

     8.9.10.11.12.13      Sei forme senza date

     13bis            Forma nuova costruita espressamente per il Contralto per il Granduca di Toscana (Firenze) 4 ottobre 1690 [MS 205][9]

     14bis. 15bis    Due forme

     16bis            Forma per piccolo violino [MS 54 ?]

[p. 4]

Altri articoli

N°  14               Piccola lima di forma semicircolare

     15               Disegni e Modelli di serrature per custodie [MS 529/600][10]

     16               Piccola scatola del 1716 contenente Modelli per Violini e Violoncelli e altri articoli interessanti [MS 709]

     17               Occhi (o ƒƒ) per violini [MS 852 ? MS 853 ?– Ms. Cozio 94/2]

     18               Misure giusta per gli “occhi” per il Contralto costruito espressamente per il Granduca di Toscana 4 ottobre 1690 [MS 210/212][11]

     19               Misure per i manici, occhi, punte, ponticello e cordiera per il Contralto o Viola piccola costruita espressamente per il Granduca di Toscana nella forma C.V. [MS 731][12]

     20               Misure (sopra e sotto) per Tenore o Viola grande fatta per lo stesso Granduca nella forma T.V. [MS 727 ?][13]

     21               Iscrizioni originali per il Violino

     22               Modelli di bombature

….23                Piccolo “rabotto”

     24               Modelli di zocchetti

     25               Regole per la collocazione delle ƒƒ dei Violini Viole e Violoncelli[14]

[p. 5]

     26               Modelli per la Viola da Gamba realizzata per la contessa Cristina Visconti con “ricciolo” e occhi di Violoncello [MS 256-258-728][15]

     27               Disegni fatti per il Marchese Carbonelli di Mantova [MS 605-1260][16]

     28               Modello per “Viola da Gamba” [?] a 12 corde costruita nel gennaio dell’anno bisestile 1716 [MS 725 ?][17]

     29               Disegni per l'intarsio di Violini Violoncelli e altri strumenti compresi quelli per gli strumenti del Granduca di Toscana [Ms. Cozio 94/1][18]

     30               Modelli per le casse del Concerto di Strumenti venduto al Granduca di Toscana il 24 giugno 1684 [MS 606][19]

     31               Modelli di cordiere per violino [MS 792 ?]

     32               Modelli per curvature di archetti

     33               Stampini in legno per arabeschi [MS 525/527][20]

     33bis            Pezzi di madreperla lavorati in figure e arabeschi per violini [MS 906-907-908-909-1252-1253]

     34bis            Piccola forma per violino con relativo modello in carta [MS 153-166][21]

[p. 6]

N° 35               Piccolo meccanismo per regolare le corde di Violino[22] e squadra molto piccola

     36               Archetto di violino

                       Vari arnesi di Stradivari

M.S.S, Documenti e Lettere di Paolo e Antonio Stradivari, il conte Ignazio Cozio di Salabue e altri, oltre a vari articoli di antica appartenenza a Nicola Amati, Bergonzi e Guadagnini.

N.B. I Ni 31.32.33.34.35.36 qui ripetuti si trovano tra le cose nel casabanco blu e non nella teca di vetro di Stradivari

     31               Regola con misure appartenente a Nicola Amati

     32               Etichette originali a stampa di Amati, Guadagnini, Ruggeri, Gatto (1659), Guarneri, Bergonzio, Del Gaetano, Lorenzini, Martini, Santa, ecc.

     33               Etichette originali di Giovanni Battista Guadagnini

     34               Forma in legno fatta dal liutaio Merighi di Milano nel 1804 sul Violino di Stradivari del 1810

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N° 35               Misure prese su vari strumenti di Stradivari, Amati e Guadagnini[23]

     36               Note e misure prese da strumenti di Gran[c]ino e Guarneri

     36bis            Misure prese dal Violino di Nicola Amati del 1654 di misura grande

     37               Misure prese da 2 Viole di Stradivari

     38               Altre misure di strumenti di altri costruttori

     39               Schizzo di un Violino di Giuseppe Guarneri

     40               Modello delle curve di Violoncello di vecchi liutai

     41               Opuscolo di note manoscritte relative agli strumenti dei produttori preferiti

     42               Modelli per bombature di Violoncello (1696) di Stradivari (v. Vetrinetta di Stradivari)

     43               Disegno di un Violino di Stradivari restaurato dal liutaio Mantegazza

     44               Note su un Violoncello di Stradivari

     45               Misure prese da una Viola di Amati del 1577

[p. 7]

N° 46               Opuscolo di Note sui celebrati liutai cremonesi (forse unito al n° 63)

     47               Modelli di una “Viola d’amore” a 12 corde [MS 725][24]

     48               Note di Stradivari a Martini

     49                  “   di Merighi a Guadagnini

     50                  “   di Guadagnini inviate dal conte Cozio a Francesco Rogeri

     51               Note sugli “Elementi di Musica” di Francesco Galeazzi,[25] piemontese, relativi all'arte del violino (M.S. anno 1823).[26]

     52               Note e corrispondenza sui Violini depositati a Milano dal compianto Conte Cozio, e indicazioni dei prezzi di alcuni altri violini che appartengono formalmente allo stesso.[27]

     53               Corrispondenza con il mercante Paolo Stradivari, figlio del celebre Prof. Antonio, e fratello di Francesco, e con Antonio figlio del citato Paolo.[28]

[p. 8]

N°  54              (anno 1780) “Extrait Histoire ancienne et modern des Rebecs - Violins, Bases [sic] et Violoncellos” (M.S.).[29]

     55               (anni 1804-1805) Note sulla costruzione e l'adattamento degli strumenti a corda, del conte Cozio di Salabue.[30]

     56               (1822) Prime osservazioni sul contenuto del libro "Memoire sur la construction des Instruments à cordes et à archet" del conte Cozio di Salabue.[31]

     57               (1800.1805 Vedi n ° 41 blu) "Specifiche delle migliori marche di strumenti dei tempi in cui lavoravano, presi da biglietti originali visti da me conte Cozio, negli strumenti registrati nelle mie Memorie" (Molto interessante).[32]

     58               (1804.1810) Note di strumenti, di liutai, e di Professori (Conte Cozio).[33]

     59               (1816) Note aggiuntive sugli strumenti del Conte Cozio.[34]

[p. 9]

     60               Varie Lettere di Paolo e Antonio Stradivari e di Padre Gavizza (sic) certificate da Antonio Stradivari junior (molto interessante).[35]

     61               (1808) Inventario dei violini precedentemente posseduti dal conte Cozio di Salabue con i relativi prezzi stimati alla data (molto interessante).[36]

     62               (1804) Lettere dal conte Cozio a Giovanni Antonio Marche [sic)], costruttore di strumenti a corda a Bologna, e al conte Maggi, a Cremona, di vernice per violino. (N.B, Nelle sue note il conte Cozio dà le ricette per la vernice usata da Stradivari e altri costruttori).[37]

     63               (1816) "Note del conte Cozio per servire a una dissertazione sulla conoscenza degli strumenti a corda delle varie scuole italiane e più in particolare dei più famosi creatori cremonesi."[38] Accanto a vari altri documenti.

[p. 10 – la pagina seguente, nel documento in linea del MMA di New York, è messa al n. 3 ma la posizione data qui pare più logica]

Ni 64.65.66. Forme in legno di Cosimo Bergonzi [MS 1060-1065] e Antonio Guadagnini. [MS 1066]

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Oltre alla collezione di documenti, modelli, disegni, forme, arnesi, ecc. sopra menzionati il marchese Alessandro dalla Valle di Pomaro, possiede, per diritto d’eredità, anche strumenti preziosi e autentici:

  1. Violino di Nicola Amati del 1668. Questo violino era chiamato il "Gioiello di Amati" ed è certamente il suo capolavoro.[39]
  2. Violino di Andrea Guarneri. Molto buono
  3.     "     "       "             "      Eccellente
  4.     "     " Gerolamo e Andrea Amati. Molto buono
  5. "Viola d'amore" con bordo festonato da un buon costruttore.
  6. Chitarra di Gennaro [Fabbricatore ?] di Napoli 1809
  7. Vari archi di buoni costruttori.

Gianpaolo Gregori

Maggio 2018

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[1] Stewart POLLENS, Stradivari, Cambridge, Cambridge University Press, 2010, p. 60.

[2] Vedi: Library of Metropolitan Museum of Art, New York, Godfrey Kopp letter to Mrs. John Crosby Brown plus inventories, 1896, b1727660_001; risorsa internet: http://libmma.contentdm.oclc.org/cdm/ref/collection/p15324coll13/id/9180

[3] Vedi le schede relative in: http://www.archiviodellaliuteriacremonese.it/cimeli/default.aspx?f=457975

[4] Federico SACCHI (d’ora in poi: SACCHI), Il conte Cozio di Salabue, Londra, Hart, 1898, p. 52.

[5] SACCHI, p. 52.

[6] SACCHI, p. 52.

[7] SACCHI, p. 52.

[8] SACCHI, p. 52.

[9] SACCHI, p. 51.

[10] SACCHI, p. 51.

[11] SACCHI, p. 52.

[12] SACCHI, p. 51.

[13] SACCHI, p. 51?

[14] SACCHI, p. 52.

[15] SACCHI, p. 52.

[16] SACCHI, p. 52.

[17] SACCHI p. 52, riferiva con una dicitura simile l’esistenza di “Modelli della Viola d’Amore a 12 corde fatti nell mese di Gienajo dell’Anno Bisestile MDCCXVI”.

[18] SACCHI, p. 51.

[19] SACCHI, p. 51.

[20] SACCHI, p. 51.

[21] SACCHI, p. 52.

[22] C’è da chiedersi se possa trattarsi del piccolo congegno con sordina MS 502-504.

[23] Emilia BRICCHI PICCIONI (d’ora in poi: BRICCHI), Una fonte stradivariana. Le carte del,’Archivio Cozio di Salabue, Cremona, Comune di Cremona, 1987, n. 16.

[24] Forse ripetizione del n. 28; vedi nota 17.

[25] Francesco GALEAZZI, Elementi teorico-pratici di Musica con un saggio sopra l’arte di suonare il violino…, Tomo I, Roma, Stamperia Pilucchi Cracas, 1791 - Tomo 2, Roma, Puccinelli, 1796.

[26] Ignazio Alessandro COZIO DI SALABUE (d’ora in poi COZIO), Carteggio (trascrizione di Renzo Bacchetta), Milano, Cordani, 1950, pp. 131, 161, 165; BRICCHI, n. 8-11-73.

[27] COZIO, p. 335.

[28] COZIO, p. 344 e segg.

[29] J. B. DE LA BORDE, Essai sur la musique ancienne et moderne, Parigi, E. Onfroy, 1780; BRICCHI, n. 68 – 89.

[30] COZIO, pp. 83-120, 131-144; BRICCHI, n. 7.

[31] COZIO, p. 149; BRICCHI, n. 10.

[32] BRICCHI, n. 64.

[33] BRICCHI, n. 74 ?.

[34] BRICCHI, n. 35 ?

[35] COZIO, p. 394 e segg.; BRICCHI, 89 e segg.

[36] BRICCHI, n. 34 ?

[37] COZIO, pp. 409-414; 418-426; 434-442; BRICCHI, n. 90-91/22, 25, 26.

[38] COZIO, pp. 3-26; BRICCHI, n. 1.

[39] Era stato acquistato dagli avi di Cozio a Bologna nel 1720, vedi: Giovanni IVIGLIA, in: COZIO, p. XIV. Vedi: http://www.archiviodellaliuteriacremonese.it/strumenti/1668_violino.aspx?f=457898